Esiste una tendenza all’osservazione microscopica dei piccoli autistici. Ogni comportamento viene preso, analizzato, scomposto, esaminato, sezionato… per poi mettere in campo soluzioni e strategie.
Si, è importante capire cosa nasconde un comportamento, la sua spiegazione… Ma come in tutte le cose, ci vuole equilibrio.
Non tutto deve avere per forza un significato, non tutto va per forza messo sotto una lente e analizzato.
L’essere costantemente sotto una lente, alla lunga ti induce a pensare che ci sia qualcosa che non va in te.
Oltre ad essere tremendamente irritante!
Contemporaneamente, chi ti sta attorno sembra pensare a te come ad una bomba a mano innescata da maneggiare con cura.
Si cerca allora un manuale di istruzioni per non rischiare di sbagliare… e di “rompere” il bambino.
Ok mettersi in ascolto per comprendere, ma la tendenza all’osservazione microscopica non aiuta nessuno.
Non aiuta ad avere fiducia nel proprio ruolo di genitore, insegnante… Una volta acquisite le informazioni di base per comprendersi, sarebbe utile assumere un atteggiamento di disposizione empatica e mettersi in gioco.
Per tutti gli altri bambini al mondo, si da per scontato facciano certe cose perché ancora piccoli. E allo stesso modo, non dovremmo dimenticare mai che i bambini autistici, sono prima di tutto bambini. Con un modo differente di vivere il mondo magari, ma bambini!
[Descrizione immagini: La serie si chiama “Al Microscopio”. In ogni vignetta è riportato uno dei paragrafi scritti sopra. Nella prima vignetta, c’è un microscopio bianco su sfondo grigio/azzurro. Accanto c’è scritto: “Esiste una tendenza all’osservazione microscopica dei piccoli autistici. Ogni comportamento viene preso, analizzato, scomposto, esaminato, sezionato…per poi mettere in campo soluzioni e strategie.”. Sotto al corpo lenti, c’è un bimbo con pantaloncini e maglia rossa. Nella seconda vignetta, c’è una bimba con capelli castani e codine, maglia rossa e gonna bianca, in equilibrio su un filo. Sopra c’è scritto: “Si, è importante capire cosa nasconde un comportamento, la sua spiegazione… Ma come in tutte le cose, ci vuole equilibrio.”. Nella terza c’è un bimbo seduto su un water. Il bimbo ha capelli biondi e maglia lilla. Sopra di lui una lente d’ingrandimento gigantesca. Sopra c’è scritto: “Non tutto deve avere per forza un significato, non tutto va per forza messo sotto una lente e analizzato.” Nella quarta ci sono un uomo con un vestito nero, camicia bianca e cravatta nera. E una bimba con i capelli scuri e ricci, con la maglia gialla. Il signore dice: “tu sei esattamente come tutti gli altri”. La bimba risponde: “e allora perché mi vivisezionate?”. Sopra c’è scritto: “L’essere costantemente sotto una lente, alla lunga ti induce a pensare che ci sia qualcosa che non va in te.”. Nella quinta, c’è una lavagna nera e una mano che ci gratta le unghie sopra, emettendo dei suoni (scrich). Sopra c’è scritto: “oltra ad essere tremendamente irritante”. Nella sesta, c’è un bimbo sopra ad una cassa di legno. Sulla cassa c’è scritto “fragile”. Sopra la cassa c’è un detonatore di esplosivo e il bimbo è pronto ad innescarlo. Sopra c’è scritto: “Contemporaneamente, chi ti sta attorno sembra pensare a te come ad una bomba a mano innescata da maneggiare con cura.”. Nella settima, c’è un signore con i capelli solo ai lati della testa ed un riporto, che legge un libro di colore giallo. Il libro si intitola: “come non rompere i pikkoli ancieli”. Sopra c’è scritto: “Si cerca allora un manuale di istruzioni per non rischiare di sbagliare… e di “rompere” il bambino.”. Nell’ottava, c’è un orecchio che spunta da destra. L’orecchio sta ascoltando qualcosa. Accanto c’è scritto: “Ok mettersi in ascolto per comprendere, ma la tendenza all’osservazione microscopica non aiuta nessuno.”. Nella nona vignetta, ci sono Darth Vader e un bimbo. Vader dice al bimbo: “Luke, sono tuo padre”. Il bimbo (che ha maglia e pantaloncini verdi), dice: “lo so”. Sopra c’è scritto: “Non aiuta ad avere fiducia nel proprio ruolo di genitore, insegnante… Una volta acquisite le informazioni di base per comprendersi, sarebbe utile assumere un atteggiamento di disposizione empatica e mettersi in gioco.”. Nell’ultima, ci sono un uomo e un bambino. L’uomo ha la maglia bianca e i pantaloni neri e dice al bambino: “che fai?”. Il bimbo ha una maglietta azzurra e i pantaloni nocciola e le dita nel naso. Risponde: “mi scaccolo”. L’uomo risponde a sua volta: “ah ok”. Sopra c’è scritto: “Per tutti gli altri bambini al mondo, si da per scontato facciano certe cose perché ancora piccoli. E allo stesso modo, non dovremmo dimenticare mai che i bambini autistici, sono prima di tutto bambini. Con un modo differente di vivere il mondo magari, ma bambini!“]
Se volete saperne di più, vi rimando a questo link:
[Sportello AUTentici – quinto incontro]
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Scritto da Tiziana
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Novembre 11, 2021
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