Combattere l’autismo o combattere PER gli autistici?
Advocacy

Combattere l’autismo o combattere PER gli autistici?

Il mondo è pieno di gente che vuole combattere l’autismo. Di campagne messe in piedi con enorme dispendio di energie e mezzi, per portare avanti questa lotta senza quartiere.

Combattere qualcosa presuppone anche il volerlo sconfiggere. Ma essendo l’autismo qualcosa di pervasivo che influenza profondamente il modo di percepire e vedere il mondo, mi chiedo come si faccia a combattere l’autismo, senza inevitabilmente:

combattere anche gli autistici.

In tutto questo gran combattere ci si dimentica di quanto le persone autistiche imparino sin da subito a lottare contro un ambiente loro ostile, che li relega ai margini ed esclude di fatto da molti contesti.

Il disagio sensoriale provato da tante persone autistiche in molti contesti, è ormai conosciuto, tanto che ogni tanto si assiste a lodevoli iniziative che un giorno all’anno, si premurano di rendere accessibili alcuni luoghi, per qualche ora al giorno.

Ma le difficoltà in quei luoghi, non ci sono un giorno all’anno per qualche ora al giorno, però.

Le energie e gli sforzi, messi in campo per “combattere l’autismo”, potrebbero essere indirizzati per altre sacrosante battaglie:

Per l’ottenimento da parte del servizio sanitario nazionale di cuffie per la riduzione del rumore ad esempio. O di lenti oscuranti e coperte ponderate, il cui costo proibitivo non le rende accessibili a tutti purtroppo. Ma anche perché giocattoli per lo stimming e abbigliamento senza cuciture ed etichette, siano di più facile reperibilità e altrettanto accessibili.

Non combattete noi, combattete PER noi

Per luoghi più vivibili a cominciare dalla scuola. Se un luogo è accogliente per una persona autistica, non vuol dire che non se ne possano avvantaggiare anche tutti gli altri. Le tende alle finestre, non tolgono nulla a nessuno, anzi! Lo stesso vale per un’illuminazione differente degli ambienti, per la riduzione della rumorosità. Nelle classi bastano feltrini sotto le sedie e vecchie paline da tennis sotto ai piedi dei banchi.

Si continua a combattere l’autismo, quando si dovrebbe combattere perché le persone autistiche (tutte), abbiano pari opportunità e accesso a luoghi e contesti. E non dovrebbe essere qualcosa che qualcuno ci concede, è qualcosa di cui si ha diritto in quanto esseri umani.

Mi sono stancata di ringraziare per i bagni accessibili. Se devo sentirmi grata di usare i bagni pubblici, quando potrò mai sentirmi uguale agli altri?

Judith Heumann – Crip Camp

Questa è una frase pronunciata nei primi anni 80 da Judith Heumann, (attivista americana per i diritti dei disabili, purtroppo scomparsa da poco), dopo anni di dure lotte per l’approvazione della legge 504, per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici. L’intervista è stata ripresa e inserita nel documentario Netflix “Crip Camp” che consiglio a tutti di guardare.

Judith Heumann

Non sperimentare un attacco di panico o un meltdown quando sei a scuola o non arrivare a casa completamente lesso e incapace di parlare o fare alcunché, non dovrebbe essere qualcosa che qualcuno ci concede, ma la normalità. Che il mio modo di apprendere sia accettato come valido, le mie potenzialità viste e riconosciute anche se non parlo, è una questione di civiltà oltre che un diritto della persona.

Perché non intraprendere una lotta più costruttiva e proficua per tutti?

Forse non sposta fondi, forse non ci puoi ricamare sopra discorsi politici, scrivere articoli strappalacrime illuminando i monumenti di blu, o costruirci le industrie piramidali sopra. Perché un filo di led che cambia colore a seconda delle esigenze, lo compri in un qualsiasi negozio di elettronica e costa pochi euro. Come altre cose che ho elencato sopra del resto. Non ci vogliono tanti soldi, basta solo la volontà di fare le cose e ascoltare le persone che le dicono da anni. Perché in fondo siamo qui a sgolarci, per questo, per migliorare le cose per le nuove generazioni.

Perché sia più facile per loro.

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Scritto da Tiziana - Maggio 18, 2021 - 3665 Views

2 Commenti

  • Alessia Maggio 18, 2021 a 11:56 am

    Sono la mamma di un bambino autistico e apprezzo davvero molto il lavoro che tu insieme ad altri state portando avanti per diffondere la cultura dell’autismo. Grazie e per favore continua a pubblicare articoli…il bradipo poi mi fa morire! 😀

    Risposta
    • Tiziana Maggio 26, 2021 a 6:58 am

      Grazie a te 🙂

      Risposta

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