I calzini spaiati metteteveli…
La giornata dei calzini spaiati nasce dall’idea di una maestra nel 2010, per insegnare ai ragazzi l’idea di diversità, diventando tutti “spaiati” per un giorno.
È l’emblema di come viene intesa l’inclusione, dalla scuola in questo caso:
“noi siamo tutti uguali e appaiati, c’è qualcuno però che poverino si ritrova per una sfiga del destino ad essere diverso e quindi spaiato. Allora visto che siamo buoni noi, per un giorno all’anno ci travestiamo da spaiati pure noi così ti includiamo. Alle nostre condizioni però devi fare come noi e non dare troppo fastidio, siediti in un angolino e guardaci mentre ci esercitiamo ad essere tanto buoni e generosi”
Mi rendo conto di quanto siano polemiche queste parole però ho tre piccoli “spaiati” in casa.
- Il primo è deriso dall’asilo per il modo di muoversi, parlare, camminare, e dopo aver scoperto uno stile tutto suo nel vestirsi, anche per quello, perché: “ma che sei emo?” (però poi: “oh quanto è figa Mercoledì”).
- Il secondo “spaiato” questa estate l’ha passata con la paura di uscire di casa perché per un po’ un gruppo di ragazzini ha eletto a suo passatempo preferito quello di braccarlo per le vie del paese minacciando di picchiarlo per via dei suoi capelli “troppo lunghi” a detta loro.
- La più piccola degli “spaiati” la notte si sveglia alle tre iperventilando dicendo di essere in ansia per la scuola perché c’è rumore e le maestre per dire agli altri di non urlare lo fanno urlando… “eh però tutti i bambini hanno l’ansia”.
Quindi sapete dove ve li potete mettere i calzini spaiati oggi?
… Nell’armadio!
(se ne volete ne ho a vagonate)
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