Esagerazioni
Quando per anni le tue sensazioni sono interpretate come reazioni esagerate, incomprensibili, scatenate da un nonnulla, finisci per negare tutto di te.
Percezioni, emozioni, sentimenti…
Se è già molto difficile riuscire a decifrare cosa ti faccia stare male (perché sei un bimb*, non ne hai consapevolezza e pensi che tutti vedano e sentano come te), questa continua invalidazione esterna, non fa che peggiorare le cose.
Ti senti pazz*, perché gli altri sono tutti e tu sei solo tu e devi sicuramente avere torto. Le volte in cui hai torto allora si moltiplicano, anno dopo anno diventano sempre di più. Sei quell* esagerat*, troppo sensibile, suscettibile, permalos*. Cominci a ignorare te stess*, i segnali che il tuo corpo tenta invano di lanciarti e finisci col non sentirli più. Infine ti arrendi ad essere esagerat*, permalos*, suscettibile e inizi a chiedere scusa. Scusa pure di esistere. Scusa per non far arrabbiare, per non perdere ancora qualcuno.
Ma a che prezzo?
C’è chi odia gli altri per non odiare se stess*. Poi c’è chi odia se stess*. E a forza di odiarsi finisce per vedersi come un nemico da abbattere. Se ti odi abbastanza forte poi, capita che il tuo corpo ti prenda sul serio e ti metta sotto attacco. Mi odiavo, e mi odiavo ancora di più dopo aver chiesto scusa. Oltre ad odiarmi sempre perché non ero abbastanza mai.
Poi arrivano le risposte, capisci che è statisticamente impossibile avere sempre torto. Riavvolgi il nastro, riesamini, ti soffermi a guardarti. Provi a decodificare la ragione dei tuoi malesseri, la individui e tra un auto attacco e l’altro, qualche altra scusa non dovuta, ti dai tregua ti risparmi, sei indulgente ogni tanto.
E poi sempre di più.
Allora non riesci più a sopportarlo chi con un occhio piange e con l’altro prende la mira. Più aumenta la consapevolezza di te, più capisci di essere mediamente fallibile, come tutti. Non sei obbligato ad essere perfett*, a tollerare tutto ad essere comprensiv* ad oltranza. Hai il permesso di incazzarti, di far valere le tue ragioni, di darti valore a prescindere da quello che dicono o pensano gli altri.
Recuperi corda e piccone per uscire fuori dal solco dell’abitudine, scavato per anni dentro al tuo cervello. Più è profondo più fai fatica, ma ormai indietro non ce la fai a tornarci. Ti senti smarrita, ma si sa che cambiare abitudini fa questo effetto.

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