Lo scienziologo del giorno
È fondamentale indagare il funzionamento neurobiologico dell’autismo (come lo è altrettanto studiare quello di qualunque altro tipo di funzionamento in generale), per capire come possiamo essere diversi nel modo di percepire il mondo ad esempio, e quindi adattare gli ambienti nei quali viviamo alle nostre esigenze.
Per vivere meglio insomma.
L’obiettivo invece è troppo spesso quello di catalogare in quanti modi si possa essere deficitari, aggiustare, di capire cosa causi l’anomalia per eliminarla.
Questo studio ad esempio, indaga su una supposta[*] prevalenza dell’autismo nei figli di donne che hanno fatto l’epidurale durante il parto.
Per la serie: TU DONNA PARTORIRAI CON DOLORE!
[*] ogni eventuale possibile doppiosenso è assolutamente ben accetto.
“La percentuale di donne che ha ricevuto un’epidurale corrisponde all’1,9%, rispetto all’1,3% di donne che non l’hanno ricevuta. Questa differenza corrisponderebbe a un aumento dello 0,6% delle probabilità di avere un bambino autistico per il gruppo con epidurale. I risultati sono stati pubblicati ieri su JAMA Pediatrics. Potrebbero esserci molti altri fattori che potrebbero spiegare questo piccolo aumento”
(Ma va? Davvero?)
“Tali fattori – dei quali lo studio (naturalmente) non ha tenuto conto – potrebbero includere una storia familiare di condizioni neurologiche, o differenze nella propensione delle donne a cercare una diagnosi di autismo per i loro figli”
(Una sciocchezzuola insomma.)
“La preoccupazione principale è che ci sono caratteristiche inosservate tra le donne che ricevono l’epidurale e quelle che non lo fanno, dice. È del tutto possibile che esistano altre differenze oltre a ciò che si vede.”
(Ma cosa sarà mai? Alcune di queste donne ad esempio potrebbero essere autistiche e avere una percezione di tipo iper del dolore e aver bisogno di aiuto per tollerarlo durante il parto)
“Lo studio ha rilevato che le donne ispaniche hanno meno probabilità di ricevere un’epidurale rispetto a quelle di altri gruppi razziali, così come le donne provenienti da aree a basso reddito. I ricercatori hanno anche trovato molte altre differenze significative tra le donne che hanno ricevuto un’epidurale e quelle che non l’hanno fatto in termini di livelli di istruzione e fattori di gravidanza.”
Non viene considerato il fatto che queste medesime fasce della popolazione spesso hanno anche meno accesso alle diagnosi. Quindi se si andasse da questa gente e utilizzando i soldi spesi per effettuare questo ed altri (interessantissimi) studi, si offrissero le diagnosi a chi non vi può accedere per vari motivi, forse si finirebbe col trovare quella percentuale di autistici che manca all’appello tra quelli nati senza epidurale.
Ci tengono infine a specificare (visto gli evidenti tasselli mancanti), che lo studio non vuole in alcun modo suggerire che il ricorso all’epidurale sia causa di autismo. Ma intanto colpevolizziamo un altro poco le madri che mi sembra non fosse già stato fatto.
Gli autistici respirano aria. Non vi stiamo dicendo che respirare sia causa di autismo, ma mentre commissioniamo altri studi assolutamente inutili, respirate con cautela.
Qui trovate delle interessanti considerazioni in merito a questo e tanto altro:
https://neuropeculiar.com/…/dove-vogliamo-andare-a…/
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