Rotti
Il nostro modo di vedere le cose è fortemente influenzato dai condizionamenti assorbiti sin dall’infanzia. Abbiamo imparato che esiste un modo giusto di essere, una giusta sessualità, un corpo giusto, un modo di comunicare, di pensare…
Tutto il resto è strano, bizzarro o semplicemente rotto.
Stona, in mezzo alla sinfonia di strumenti perfettamente accordati di quella orchestra fittizia impiantata dentro le nostre teste.
Uso il “noi” perché mi è capitato spesso di stupirmi per qualcosa o qualcuno diverso da me.
Stupirsi quando non si sospetta l’esistenza di altri universi fuori dal nostro, non è una cosa poi così strana.
Staccarsi dalle nostre certezze può fare paura. può essere difficile ammettere che il nostro non è l’unico modo giusto di esistere.
Ne esistono infiniti altri
Riuscire a concepire una nuova visione del mondo non è facile. ti scontri con un’infinità di certezze infrante. Comprese le proprie che sono quelle che sfracellandosi al suolo fanno più rumore di tutte e poi niente più è come prima.
Non si può mica tornare indietro dopo essersi tolti quegli occhiali incrinati, che ti restituivano un’immagine falsata delle persone e del mondo. Siamo progettati per difenderli strenuamente quegli occhiali rotti, perché metterne in dubbio la visione, equivale a mettere in dubbio sé stessi.
Ma di dubbio in dubbio, sono destinati a infrangersi.
E allora seminiamo dubbi.
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