Tutorial per un Coming out autistico perfetto:
Comincia a dire alle persone:
“sai, sono autistico/a”
Ascoltali mentre snocciolano quello che hanno appreso dalle ultime dichiarazioni di Crepet o Meluzzi, mentre ti guardano come se fossi impazzit*:
“hanno studiato, loro lo sanno… vuoi saperne più te di me che il cugino del fratello, della conoscente di mia madre ha un nipote autistico?!”
Prova allora a parlare di spettro autistico e infine se non riesci a farti capire, tira fuori pure l’asperger (che non esist…ehm cof cof).
“ahhh si conosco…però te non mi sembri così geniale come Einstein!”
Corri a rannicchiarti in un angolo, dondolando da qui all’eternità, ripetendo: “Mai più, mai più!”
“Oh ma che ti è preso, la smetti di fare quello strano?!”
Per fortuna non è sempre così che succede, certe volte mi guardano solo come se fossi impazzita e si allontanano lentamente per non riavvicinarsi mai più. Il che non è sempre un male. Altre volte trovi persone curiose che ti fanno un sacco di domande, sinceramente interessate a capire. Ogni tanto scatta:
“oh ma questo succede anche a me… ma in fondo siamo tutti un po’ autistici”
ma non sempre. Devo dire che si comincia a trovare anche tante persone che ascoltano spinte dalla sincera voglia di capire e altri che già sanno e accettano senza preconcetti, questo è molto bello. Spero che se cominceremo a dirlo in tanti, piano piano nessuno si stupirà più e luoghi comuni e inesattezze diventeranno sempre più un’eccezione.
(immagine in copertina: tartaruga che esce dal suo guscio su sfondo bianco creata da brgfx )
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