Lettera aperta a Susanna Tamaro
Gentile signora Susanna Tamaro
Mi chiamo Tiziana e sono asperger come lei (io preferisco definirmi autistica, ma sorvoliamo). Mi sono imbattuta stamattina in una sua intervista pubblicata ieri da la Repubblica
Intervista nella quale, dichiara il suo ritiro a vita privata a causa del peggioramento della “sua sindrome neurologica, quella di asperger”
In passato mi sarei attaccata all’uso delle parole, non lo farò, perché non ritengo sia la cosa più rimportante da porre in evidenza.
Ho 44 anni e ogni giorno sento le mie energie affievolirsi, non riesco più a stare dietro al mondo che corre sempre più veloce e non mi aspetta. Non riesco più a capire molte cose e molte persone e mi rendo conto che per quanto io voglia aprirmi, mi sto inesorabilmente chiudendo per un meccanismo di autodifesa forse. Quindi la capisco.
La stanchezza accumulata, la sensazione di non farcela come prima, viene dall’essersi sforzati per troppo tempo a stare in uno stampo. Dall’avere indossato una maschera di “normalità “, provato ad adeguarsi ad essere performanti. Perché non c’era alcun riconoscimento, eri solo pigro, pazzo, stupido, maleducato o semplicemente stronzo.
Questo lascia un segno, i rifiuti lasciano un segno, la vita lo lascia. Non l’asperger, non l’autismo.
Un sistema nervoso messo a dura prova per una vita intera, va in burnout a lungo andare. Funzionando a velocità doppia per troppo tempo, è inevitabile.
Quindi è sacrosanta la sua scelta, la capisco e condivido.
Mi piacerebbe parlarne se lei vuole, può contattarmi se le va. Penso che fare rete aiuti nella consapevolezza. Questi cinque anni dopo la diagnosi mi hanno permesso di conoscere tante persone e anche attraverso loro, ho capito tanto di me e oggi ho una consapevolezza diversa. Io vorrei che lei non si sentisse sola, c’è una comunità di persone autistiche pronta a confrontarsi e ad accogliere. Perché sa cosa voglia dire non sentirsi accolti.
In passato alcune sue interviste, ammetto, mi hanno fatta parecchio arrabbiare. Oggi capisco, che la rabbia riguardava più me. Rispetto il suo vissuto e capisco che abbia contribuito a plasmare le sue idee sul suo autismo. Vorrei sinceramente parlarne e anche altre persone come me. Vorrei che facessimo rete.
La saluto, spero legga questo post.
Tiziana ?
Ti è piaciuto il post? Vuoi rimanere sempre aggiornato? Iscriviti alla Newsletter o lascia un like alla mia pagina Facebook. Ci trovi anche su YouTube, Instagram e Twitter
Nessun Commento